Gioielli che non si usano più, vecchi rottami, orologi, monete… in ogni casa sono diversi gli oggetti d’oro che si possono trovare in fondo a qualche cassetto e, a volte, si può decidere di vendere per ricavare qualche soldo. Per chi vuole intraprendere questo passo, l’azione più semplice e immediata è quella di rivolgersi a un compro oro, tipologia di negozio la cui presenza, negli ultimi anni, è cresciuta esponenzialmente in tutte le città. Proprio per avere un riferimento in questo fiorire di punti vendita, il consiglio è quello di rivolgersi a negozi che fanno parte di grossi gruppi il cui nome è conosciuto e sinonimo di affidabilità, dimostrata sul campo in anni di esperienza.
Questi brand, inoltre, offrono una serie si servizi che facilitano la compravendita e permettono di avere una valutazione semplice e immediata degli oggetti da vendere.
Quello della valutazione, infatti, è, in genere, il primo step che chi decide di vendere il proprio oro deve fare. Affidarsi a una pesatura “fatta in casa” e fare riferimento alla quotazione dell’oro in borsa è un metodo che può dare un’indicazione di massima ma che non offre garanzie. Il perché è presto detto: a meno che non si abbiano dei lingotti, delle pepite o delle pagliuzze, l’oro che comunemente si trova in casa non è mai oro puro. Questo, infatti, è un metallo troppo malleabile per essere lavorato e reso stabile se non unito in lega con altri metalli. Ecco perché gioielli, orologi e quant’altro hanno una specifica caratura che li contraddistingue: la caratura altro non è che l’indice della percentuale di oro presente all’interno dell’oggetto.
Per convenzione, l’oro puro è quello a 24 carati. Di conseguenza, un gioiello che abbia, come è la misura più diffusa in Italia, 18 carati, corrisponde a un oggetto formato da 18 parti di oro su 24. Valore che, tradotto in millesimi, significa un titolo di 750/000.
Basta questo per capire come, per avere una quotazione veritiera, serva rapportare il valore dell’oro puro ai carati dell’oggetto. Per farlo, un sistema molto comodo che i principali marchi di compro oro offrono come servizio sui loro siti internet, è quello del blocco del prezzo. Si tratta di un semplice form in cui, inserendo il peso e la caratura di un oggetto, si ottiene immediatamente una quotazione aggiornata del suo valore. A quel punto, se la valutazione è soddisfacente, si può decidere di “congelare” il prezzo visualizzato per un arco di tempo di 24 – 48 ore. Prima dello scadere del termine, quindi, ci si può recare fisicamente nel punto vendita scelto sul cui sito si è stato effettuato il blocco del prezzo e avere la garanzia di vedersi riconosciuta l’esatta quotazione visualizzata on-line. Il sistema è molto comodo anche perché, nel caso si cambi idea dopo aver bloccato il prezzo, non c’è nessun problema: basta lasciar passare il periodo di tempo e si potrà tranquillamente effettuare una nuova valutazione, con la garanzia, quindi, di poter avere sempre la massima valutazione possibile.
Se, invece, la quotazione è di proprio gradimento, in pochi passi si può completare la compravendita.
A tutela del cliente, anche la procedura per portare a termine l’operazione segue regole precise che i compro oro sono tenuti a rispettare.
Per prima cosa, una volta in negozio, il materiale che si vuole vendere verrà nuovamente pesato su una bilancia di precisione: è importante che l’operazione avvenga davanti al cliente, così che possa constatare di persona la correttezza dell’operazione. Per i più attenti ed esigenti, è bene sapere che la bilancia deve essere registrata all’ufficio metrico e periodicamente verificata, come attestato da un’etichetta verde presente sullo strumento.
Una volta pesati gli oggetti, si procede alla cosiddetta verifica “alla tocca”, che serve a verificare l’autenticità del metallo e la sua caratura. Quindi, per avere il peso esatto, si eliminano tutte le parti che non sono in oro (per esempio, eventuali pietre incastonate).
Avuta la certezza dei dati, si può concludere la compravendita, avendo cura di riportare tutti i passaggi su un apposito registro che ogni compro oro deve avere e conservando, per legge, la merce per un periodo di almeno 10 giorni all’interno del punto vendita, senza alterarla in alcun modo.
Si tenga presente, infine, che, secondo le norme antiriciclaggio, il pagamento non può essere corrisposto in contanti per cifre superiori ai 1000 euro. In alternativa, il pagamento avverrà tramite assegno o bonifico bancario.