Investire in oro è semplice

american eagle argentoIn questo periodo di grande incertezza economica, sia i piccoli risparmiatori che i grandi investitori alla ricerca di un bene solido, il cui valore non decresca nel tempo, devono voltare lo sguardo verso il settore dell’oro e dell’argento, beni rifugio importanti per diversificare e proteggere il patrimonio. Negli ultimi anni infatti, investire in tale direzione si è rivelata una scelta saggia, in quanto il valore di questi metalli è aumentato considerevolmente.

Oro e Argento sono ottimi investimenti sia durante i periodi di crisi (sono beni rifugio su cui gli investitori puntano sopratutto in momenti di depressione economica e di svalutazione della moneta) sia in periodi di boom economico (l’industria ha sempre fame di questi materiali, preziosi conduttori e componenti importanti di moltissimi prodotti). Inoltre questi metalli sono delle forme di denaro “universali”, ovvero riconosciute in tutte le nazioni del mondo. Permettono quindi al risparmiatore di preservare nel tempo il proprio potere d’acquisto al di la della svalutazione monetaria o dell’inflazione, permettendogli di trasferire e conservare la ricchezza nel tempo. Investire in monete d’oro è quindi un’operazione a basso rischio, redditizia e con dei risvolti multipli, che interessano diversi campi. Il valore della moneta d’oro infatti, può crescere nel tempo indipendentemente dal valore stesso del materiale, ma anche in base alla richiesta dei collezionisti in quanto, tali produzioni, sono innanzitutto vere e proprie opere d’arte, che richiedono l’esperienza, l’abilità e le competenze delle zecche migliori del mondo.

Ma perché è preferibile scegliere le monete d’oro come oro da investimento rispetto alle azioni e ad altri prodotti finanziari? Perché il mercato azionario si è rivelato, specie negli ultimi anni, particolarmente volatile e fluttuante, non fornendo garanzie all’investitore ed essendo spesso al centro di forti speculazioni. Al contrario, coloro che si sono rivolti ad un banco metalli per tutelare i loro investimenti in questi anni, hanno fatto fruttare al meglio i loro risparmi, realizzando guadagni che, in alcuni casi, superano il 100%! Tale investimento è adatto sia a chi desideri diversificare grandi investimenti, sia a chi, al contrario, disponga di cifre modeste e sia alla ricerca di un investimento sicuro e privo di rischi. Ma quali sono le monete d’oro e d’argento più gettonate su cui investire? Andiamo ad analizzarne alcune:

AMERICAN EAGLE D’ORO: E’ una delle monete d’oro più vendute negli ultimi tempi, non solo per la sua bellezza ma anche per il significato che essa stessa racchiude. L’acquila è infatti il simbolo dell’America. Essa ha un indice di purezza di 916,7/1000, un peso di 33,930 grammi ed un diametro di 34,00×2,87 millimetri.

AMERICAN EAGLE D’ARGENTO: L’american eagle d’argento da un’oncia è una delle monete d’argento più importanti nel panorama numismatico a causa dell’alta richiesta della stessa. Ha un peso di 31,10 grammi ed una purezza di 999,9/1000

KRUGERRAND D’ORO: Questa bellissima moneta d’oro proveniente da Sud Africa ha recentemente attratto l’attenzione di investitori ed economisti non solo per la sua bellezza, ma anche poiché essa appartiene ad uno stato con una delle economie più dinamiche del mondo. Ha un indice di purezza di 916,6/1000, un peso di 33,9305 grammi ed un diametro di 32,61×2,8 millimetri.

MARENGO D’ORO: Questa moneta, raffigurante Re Umberto primo, è particolarmente ambita dai collezionisti del nostro paese. Ha un indice di purezza di 900/1000, un peso di 6,45 grammi ed un diametro di 21,50 millimetri.

STERLINA BRITANNICA 2014 FIOR DI CONIO: Ha recentemente scosso il mondo della numismatica, in quanto rappresenta una nuova tiratura di una delle monete più rappresentative della storia. Da anni infatti, la sterlina d’oro britannica rappresenta l’eccellenza in tale settore. Essa ha avuto quindi, fin da subito, una fortissima domanda da parte di collezionisti ed investitori. Ha un indice di purezza di 916,7/1000, un peso di 7,988 grammi ed un diametro di 22,05 millimetri.

SALTWATHER CROCODILE: E’ una moneta d’argento australiana, raffigurante uno dei simboli di questo straordinario continente: un fantastico coccodrillo con la bocca aperta. Ha un indice di purezza di 999/1000 ed un peso di 31,10 grammiK

OOKABURRA: E’ una moneta d’argento australiana, raffigurante uno dei volatili più rappresentativi di questa nazione. E’ una moneta molto ambita dai collezionisti per la sua particolarità e per la sua bellezza. Ha un peso di 31,10 grammi ed un indice di purezza di 999/1000.

Per effettuare l’acquisto di tali prodotti è consigliabile affidarsi solo a banchi metalli seri come www.oroelite.it, professionali e pronti a fornire tutte le garanzie e le certificazioni necessarie. In questo ambiente infatti, affidarsi ai privati è altamente sconsigliabile, in quanto sono presenti sul mercato una gran quantità di falsi, difficilmente distinguibili ad occhio nudo.

5 buoni motivi per aprire un negozio compro oro

bracciali oroL’attività di compravendita di oro, argento ed altri preziosi si sta rivelando nel tempo assai redditizia e, soprattutto, un mercato in continua espansione. Ma se fino ad ora questa tipologia di attività commerciale era guardata con interesse soprattutto da coloro che erano intenzionati a vendere i propri preziosi, oggi invece viene valutata come un potenziale lavoro visto che – in un periodo in cui il nostro Paese è entrato in deflazione e i consumi si contraggono praticamente in ogni settore – i compro oro restano gli unici con i bilanci attivi nonostante tutto.

Scopriamo allora almeno cinque buoni motivi per aprirne uno!

1. Non ci sono grossi investimenti iniziali
Aprire un’attività di compravendita di metalli preziosi è abbastanza semplice, sia dal punto di vista burocratico che per quanto riguarda l’aspetto economico. Una volta ottenuti i permessi e registrata l’attività, i costi di allestimento del punto vendita sono davvero minimi. Basta, infatti, un locale anche di piccole dimensioni purchè, però, sia posizionato in una strada centrale e di passaggio. L’arredamento del punto vendita è abbastanza semplice: un bancone, una cassaforte per custodire i preziosi, un registratore di cassa e qualche vetrina renderanno l’ambiente idoneo alla vendita. Ovviamente non devono mancare misure di sicurezza e un’insegna luminosa all’esterno per illustrare le quotazioni dei metalli preziosi in tempo reale.

Andranno poi acquistati pochi ma indispensabili strumenti di lavoro: un bilancino di precisione, una lente di ingrandimento, qualche kit per la verifica dei materiali.

2. Non occorre avere conoscenze pregresse
Non è necessario avere delle competenze pregresse o anni di esperienza alle spalle. In questa tipologia di attività tutto ciò che occorre sapere può essere facilmente appreso sul campo.

Inoltre, soprattutto nella fase di startup, non occorre prevedere l’impiego di dipendenti perchè una sola persona – in questo caso il titolare – è in grado di gestire tutto.

3. Non esiste il rischio di invenduto
Il pericolo di restare con materiale invenduto è davvero quasi inesistente in quanto la maggior parte di queste attività ha degli accordi particolari con le società di raccolta dell’oro e degli altri materiali preziosi per cui tutto ciò che non viene rivenduto, viene prelevato da queste società che, tra l’altro, pagano immediatamente ed in contanti, proprio come clienti privati.

Questo particolare permette di non dovere avere liquidità di cassa esageratamente elevata in quanto una volta a settimana si è sicuri di incassare tramite la vendita di tutto ciò che, appunto, è rimasto invenduto. Queste società che acquistano dai compro oro utilizzeranno, poi, il materiale raccolto per la fusione e la successiva realizzazione o di lingotti e monete da investimento o di altri gioielli e oggetti preziosi.

4. Il mercato non conoscerà mai crisi
La compravendita dei metalli preziosi è un’attività che difficilmente conoscerà contrazioni di mercato, vuoi perchè in Italia resterà sempre l’abitudine di regalare oggetti preziosi e gioielli in occasioni speciali come nascite, battesimi, comunioni, etc., vuoi perchè i gioielli e gli oggetti di design restano un prodotto di punta dell’economia del nostro Paese.

Essendo quindi questo un mercato fiorente, ci sarà sempre qualcuno interessato a vendere i propri preziosi o ad acquistarne di nuovi. Inoltre, queste attività hanno saputo nel tempo diversificare i loro servizi non solo offrendo quello principale di compravendita di oro ed argento ma anche altri come la riqualificazione dei preziosi, la loro valutazione ed anche, in alcuni casi, la permuta, venendo così incontro alle esigenze di una clientela sempre più vasta ed esigente.

5. Se non ami il rischio puoi avvalerti dell’esperienza dei ‘grandi’.
Spesso nell’intraprendere una nuova attività quello che spaventa è la paura di non essere all’altezza o di non riuscire ad affrontare la grande mole di lavoro e di responsabilità che inevitabilmente si presentano sempre all’inizio di un nuovo lavoro. Per ovviare a questo problema è possibile scegliere di affidarsi ai grandi marchi del settore ed aprire un negozio in franchising.

Il funzionamento è piuttosto semplice. A fronte del pagamento di una fee di ingresso ed una sorte di ‘rata’ mensile (che può essere, però, anche una percentuale sugli incassi), è possibile aprire un punto vendita che abbia la stessa insegna del grande gruppo a cui si è scelto di aderire. In questo caso si ha il vantaggio di avere consulenza gratuita sull’arredamento (spesso fornito direttamente dalla casa madre), formazione tecnica specifica e continua nonché investimenti in marketing e pubblicità a cura della casa madre. Inoltre, scegliendo questa soluzione è possibile usufruire del buon nome del brand scelto: una garanzia per i nostri clienti futuri.

Il tuo oro usato? Trasformalo in lingotto!

lingottiComplice la profonda crisi economica e finanziaria che da alcuni anni si è abbattuta anche nel nostro Paese, il mercato dei metalli preziosi, e dell’oro in particolare, ha registrato un boom sorprendente. E’ sempre più frequente, tra gli italiani, la decisione di ricorrere alla vendita dei propri gioielli, di beni preziosi e dell’oro usato in generale, spesso per far fronte alle proprie esigenze di liquidità. Nel 2014, secondo l’ultimo Rapporto Italia dell’Eurispes, ad esempio, il 18.7% degli italiani ha dichiarato di aver fatto ricorso alla vendita di beni preziosi di famiglia per disporre di denaro contante. Ma al mercato dell’oro si rivolge anche chi decide di realizzare un investimento sicuro: spesso, quindi, chi possiede gioielli e preziosi si rivolge ad intermediari specializzati per il recupero dell’oro puro mediante fusione e successiva trasformazione in lingotto da investimento.
Tradizionalmente, infatti, l’investimento in oro e altri metalli preziosi è considerata l’opzione meno rischiosa disponibile sul mercato: sia in tempi di crisi che di prosperità, i metalli preziosi mantengono stabile il proprio valore e la loro domanda resta piuttosto sostenuta. In particolare, il possesso di oro può rivelarsi particolarmente vantaggioso nelle fasi di recessione economica, avendo un ciclo naturale generalmente speculare rispetto a quello dei mercati tradizionali, ossia registrando un andamento dei rendimenti tipicamente inverso rispetto a quelli di azioni, obbligazioni e titoli di Stato.
Bene rifugio per eccellenza, quindi, l’oro può rivelarsi un’opportunità di investimento ideale per diversificare il proprio portafoglio di attività.

Individuare intermediari specializzati ed affidabili
E’ essenziale per chi decide di impiegare in modo produttivo l’oro usato e trasformarlo in lingotti, individuare operatori specializzati affidabili e sicuri. La diffusione della pratica di ricorrere al mercato dell’oro si è accompagnata, o meglio ha portato con sè, il proliferare di esercizi commerciali comunemente noti come Compro Oro, insediatesi in modo piuttosto uniforme su tutto il territorio nazionale. Tuttavia, in assenza di una regolamentazione precisa, può aumentare il rischio di ritrovarsi coinvolti in operazioni non del tutto regolari o veri e propri imbrogli. La scelta più sicura potrebbe essere quella di rivolgersi a un Banco Metalli, ossia ad un operatore qualificato nel settore dell’oro, autorizzato ad operare direttamente dalla Banca d’Italia previo accertamento del possesso di requisiti di solidità patrimoniale e affidabilità. I Banco Metalli sono gli unici operatori che possono trattare l’oro da investimento, procedendo quindi alla fusione ed alla successiva lingottatura del materiale acquistato.

Processo di fusione dell’oro
Al fine di recuperare oro puro a partire da gioielli ed altre forme di oro usato è necessario sottoporre il metallo al processo di fusione. A tal fine, l’oro viene posto all’interno di contenitori detti crogioli ed inserito in forni tipicamente a gas che raggiungono una temperatura di 1064 gradi centigradi. L’oro viene mescolato con ridotte quantità di borace, sostanza capace di favorire il processo di liquefazione dell’oro e di altri metalli nobili e di evitarne l’ossidazione e il salnitro, che rende ancora più liquido il metallo. Raggiunta la temperatura di 1064°, l’oro viene colato all’interno delle staffe, ossia appositi contenitori di ghisa e grafite precedentemente unti con olio di lino. La colatura deve essere realizzata piuttosto velocemente per evitare che il metallo si solidifichi creando degli strati che possono alternarne la purezza.
Il processo di fusione è indispensabile per estrarre il metallo puro e raffinato da gioielli, in cui spesso l’oro è mescolato ad altri metalli che servono a renderlo più o meno resistente o ad assumere colorazioni particolari. Il risultato della fusione è un lingotto che verrà successivamente analizzato al fine di stimarne il valore e la purezza e trattato con acido solforico per aumentarne la brillantezza.

Come stimare il valore di un lingotto
Oltre che, ovviamente, dal suo peso, il valore di un lingotto dipende dal grado di purezza dell’oro in esso contenuto. Per valutare la qualità del lingotto ottenuto si utilizza solitamente una procedura detta saggio alla tocca o spot test, ossia un esame chimico che viene realizzato su piccole parti del materiale per verificarne la composizione qualitativa.

L’argento dalla A alla Z

argento fisicoL’argento, presente in natura sia puro che sotto forma di minerale, è un metallo prezioso che grazie alle sue ottime proprietà di conducibilità termica ed elettrica trova largo impiego non solo nel settore della gioielleria e degli investimenti, ma anche nel campo fotografico, elettrico e in quello dell’elettronica.

Questo metallo nobile, da sempre messo in ombra dall’oro, è un materiale decisamente duttile che vanta uno splendore senza paragoni, soprattutto quando viene lucidato.
Per riconoscere un oggetto o un gioiello in argento bisogna verificare la presenza delle punzonature che, a seconda del titolo (cioè la percentuale di metallo prezioso contenuto nella lega stessa), devono riportare il marchio 800 o 925.
La purezza dell’argento è stabilita da una scala che va da uno a mille, infatti i lingotti portano la dicitura 999/1000 che indicano la presenza del 99,9 % di argento puro all’interno della lega.
Lo Stearling Silver, per fare una citazione, garantisce un minimo di 925 parti di argento miscelate con, al massimo, 75 parti di altri metalli come il rame. Il maggior numero di oggetti preziosi in argento in circolazione hanno titolo 925, 835 e 825.
Il modo più immediato per verificare la composizione di un oggetto è quindi quello di leggere i marchi e punzoni che seguono una disciplina specifica che può variare da paese a paese, ma che deve sottostare a precise regole e leggi.

Se si deve acquistare un oggetto usato in argento o se le garanzie date dal venditore non rendono l’acquisto sicuro, sarebbe utile effettuare un test con l’acido solforico (H2SO4). Questa procedura è molto simile a quella che si esegue con i pezzi in oro.
Basta sfregare l’oggetto con una pietra paragone, in modo da avere un piccolo campione da esaminare con l’acido. Se il colore diventa rosso si tratta di argento, se il campione prelevato scompare o assume altri colori si tratta di metalli diversi.
Anche con una semplice calamita si può eseguire una sorta di esame. Nel caso in cui l’oggetto sia realmente in argento non ci dovrebbe essere attrazione con il magnete ma in questo caso potrebbe trattarsi comunque di un altro metallo, in quanto solo il ferro verrebbe arrtatto dalla calamita, infatti nel caso in cui la lega fosse composta da un’elevata percentuale di elementi ferrosi si potrà creare un campo magnetico.

Le zone più ricche di questo metallo prezioso sono localizzate tra l’America Latina (Messico e Perù), l’Asia e la Cina.
Per quanto riguarda la pulizia dell’argento, è molto importante sapere che la sua superficie non teme il contatto con l’acqua e l’aria a meno che non contengano particelle di zolfo, ozono e acido solfidrico che ne provocano una graduale ossidazione.
Per pulire gli oggetti in argento basta un pò di bicarbonato o un mix di sale grosso ed acqua calda. In alternativa, esistono appositi prodotti in commercio con formulazioni ideate per far risplendere qualsiasi oggetto fatto con questo metallo prezioso. Questi detergenti sono reperibili facilmente anche sugli scaffali dei supermercati e sono disponibili in consistenze e forme diverse (crema, dischetti di cotone imbevuti, ecc).
L’argento principalmente viene usato nel settore della fotografia sotto forma di cloruro di argento e nel settore della gioielleria dove viene utilizzato per produrre portaritratti, candelabri, posate, soprammobili, ciotole, specchi, cestelli, ecc.
Ma i suoi campi di applicazione sono davvero numerosi. Grazie alla sua elevata conduttività lo possiamo trovare in numerosi contatti e manufatti elettrici ed elettronici. Da sempre viene impiegato per produrre monete da collezione e da investimento. Inoltre, l’argento viene lavorato per diventare un colorante alimentare, per produrre le nubi per la pioggia, per diventare un esplosivo, come componente delle batterie a lunga durata.
Infine, trova un largo impiego in odontoiatria e per la disinfezione dell’acqua nei luoghi in cui non è possibile una diversa depurazione.

Oggi è possibile disfarsi di tutti gli oggetti vecchi ed usati in argento a condizioni vantaggiose. Tra le varie attività dei compro oro, infatti, una delle più note è quella del ritiro dei metalli preziosi di seconda mano. Ogni punto vendita, pur basandosi sul “fixing” giornaliero del silver del mercato di Londra, può applicare condizioni diverse. Per trovare la quotazione argento più favorevole per la transazione basta digitare poche parole chiave in un qualsiasi motore di ricerca per individuare il punto vendita più comodo che offre la valutazione più alta. Tra i servizi online è possibile bloccare il prezzo per un tempo determinato in modo da non perdere le condizioni propizie di un determinato momento.

Compro oro: guida per vendere e acquistare al meglio

trilogyGioielli che non si usano più, vecchi rottami, orologi, monete… in ogni casa sono diversi gli oggetti d’oro che si possono trovare in fondo a qualche cassetto e, a volte, si può decidere di vendere per ricavare qualche soldo. Per chi vuole intraprendere questo passo, l’azione più semplice e immediata è quella di rivolgersi a un compro oro, tipologia di negozio la cui presenza, negli ultimi anni, è cresciuta esponenzialmente in tutte le città. Proprio per avere un riferimento in questo fiorire di punti vendita, il consiglio è quello di rivolgersi a negozi che fanno parte di grossi gruppi il cui nome è conosciuto e sinonimo di affidabilità, dimostrata sul campo in anni di esperienza.
Questi brand, inoltre, offrono una serie si servizi che facilitano la compravendita e permettono di avere una valutazione semplice e immediata degli oggetti da vendere.

Quello della valutazione, infatti, è, in genere, il primo step che chi decide di vendere il proprio oro deve fare. Affidarsi a una pesatura “fatta in casa” e fare riferimento alla quotazione dell’oro in borsa è un metodo che può dare un’indicazione di massima ma che non offre garanzie. Il perché è presto detto: a meno che non si abbiano dei lingotti, delle pepite o delle pagliuzze, l’oro che comunemente si trova in casa non è mai oro puro. Questo, infatti, è un metallo troppo malleabile per essere lavorato e reso stabile se non unito in lega con altri metalli. Ecco perché gioielli, orologi e quant’altro hanno una specifica caratura che li contraddistingue: la caratura altro non è che l’indice della percentuale di oro presente all’interno dell’oggetto.
Per convenzione, l’oro puro è quello a 24 carati. Di conseguenza, un gioiello che abbia, come è la misura più diffusa in Italia, 18 carati, corrisponde a un oggetto formato da 18 parti di oro su 24. Valore che, tradotto in millesimi, significa un titolo di 750/000.

Basta questo per capire come, per avere una quotazione veritiera, serva rapportare il valore dell’oro puro ai carati dell’oggetto. Per farlo, un sistema molto comodo che i principali marchi di compro oro offrono come servizio sui loro siti internet, è quello del blocco del prezzo. Si tratta di un semplice form in cui, inserendo il peso e la caratura di un oggetto, si ottiene immediatamente una quotazione aggiornata del suo valore. A quel punto, se la valutazione è soddisfacente, si può decidere di “congelare” il prezzo visualizzato per un arco di tempo di 24 – 48 ore. Prima dello scadere del termine, quindi, ci si può recare fisicamente nel punto vendita scelto sul cui sito si è stato effettuato il blocco del prezzo e avere la garanzia di vedersi riconosciuta l’esatta quotazione visualizzata on-line. Il sistema è molto comodo anche perché, nel caso si cambi idea dopo aver bloccato il prezzo, non c’è nessun problema: basta lasciar passare il periodo di tempo e si potrà tranquillamente effettuare una nuova valutazione, con la garanzia, quindi, di poter avere sempre la massima valutazione possibile.
Se, invece, la quotazione è di proprio gradimento, in pochi passi si può completare la compravendita.

A tutela del cliente, anche la procedura per portare a termine l’operazione segue regole precise che i compro oro sono tenuti a rispettare.
Per prima cosa, una volta in negozio, il materiale che si vuole vendere verrà nuovamente pesato su una bilancia di precisione: è importante che l’operazione avvenga davanti al cliente, così che possa constatare di persona la correttezza dell’operazione. Per i più attenti ed esigenti, è bene sapere che la bilancia deve essere registrata all’ufficio metrico e periodicamente verificata, come attestato da un’etichetta verde presente sullo strumento.
Una volta pesati gli oggetti, si procede alla cosiddetta verifica “alla tocca”, che serve a verificare l’autenticità del metallo e la sua caratura. Quindi, per avere il peso esatto, si eliminano tutte le parti che non sono in oro (per esempio, eventuali pietre incastonate).
Avuta la certezza dei dati, si può concludere la compravendita, avendo cura di riportare tutti i passaggi su un apposito registro che ogni compro oro deve avere e conservando, per legge, la merce per un periodo di almeno 10 giorni all’interno del punto vendita, senza alterarla in alcun modo.
Si tenga presente, infine, che, secondo le norme antiriciclaggio, il pagamento non può essere corrisposto in contanti per cifre superiori ai 1000 euro. In alternativa, il pagamento avverrà tramite assegno o bonifico bancario.

I Compro Oro E I Banco Dei Pegni, Sono La Stessa Cosa?

gioielli d'oroL’oro, fin dall’antichità è sempre stato il materiale privilegiato per gioielli e ornamenti. La sua rarità, bellezza, integrità nel tempo nonché la relativa facilità di essere lavorato ha aiutato molto in questo senso. In Egitto e in Grecia ma ciò anche per gli Etruschi, Romani, Aztechi e molti altri: tutti i ritrovamenti archeologici vanno in questa direzione.
E nelle stesse epoche, in forme arcaiche, si svilupparono figure specializzate nell’acquisizione di oggetti in oro, e altri metalli o leghe pregiato, al fine di rivenderne il prezioso materiale.

Negli anni, nel tessuto economico italiano (ma probabilmente il discorso è estendibile a tutti i contesti occidentalizzati e oltre), queste professioni si sono via via strutturate e regolamentate, in passato si tendeva ad identificare in esse un’errata percezione, che associava i Compro oro (e più in generale i Banchi metalli) ai Banchi dei pegni coperti nell’immaginario collettivo da un alone grigio perché identificati con povertà e distacco da beni più o meno preziosi ai quali era potenzialmente associato anche un carico emozionale e affettivo.
In realtà Compro oro e i Banchi metalli rappresentano realtà imprenditoriali molto diverse dai Banchi dei pegni, dove la competenza specifica è molto radicata e dunque anche l’utilità sociale.

Negli ultimi due-tre anni la percezione popolare sembra essere più obiettiva e ciò è dimostrato anche dalla significativa moltiplicazione dei punti vendita Compro-oro con marchi rinomati molto spesso di valenza nazionale e internazionale. Questo elemento di stabilità delle valutazioni, dovute ad una chiara, aggiornata e ufficiale regolamentazione dei criteri e dei valori di cambio, trasparenza (controlli delle istutuzioni) e ricoscibilità (marchi famosi) ha fatto sì che ai Compro oro e ai Banchi metalli oggi vada via via associata una sempre crescente autorevolezza e credibilità.

Allo stesso tempo, se l’apprezzamento è giustamente cresciuto, la missione principale è rimasta sostanzialmente invariata: reperire da privati oggetti d’oro e altri metalli di pregio, pagando in denaro contante sulla base del valore corrente, certificato dalle istituzioni legalmente riconosciute, del metallo. Il tutto seguendo regole trasparenti, precise e disciplinate dalle autorità competenti. Questa chiarezza ha sicuramente rasserenato molti potenziali clienti al punto che in Italia nell’ultimo anno vi è stato un aumento superiore al 20% di persone che per la prima volta si sono rivolti a queste imprese. Un elemento che aiuta ulteriormente è la presenza sul web di queste attività che consentono comodamente ad un’ampia platea di informarsi e decidere con serenità.

Spesso vi è una notevole confusione tra il Banco dei pegni e i compro oro. Certamente i ruoli sono molto diversi anche se entrambi rispondono ad esigenze sentite nella società.
Se per i compro oro finora abbiamo descritto le caratteristiche essenziali per i primi e necessario chiarirne di massima le differenze.

Prima di tutto è opportuno stabilire che le diverse denominazioni come Banco dei pegni e Monte di pietà oppure Monte dei pegni indicano la medesima attività commerciale. Queste rilevano in cambio di denaro contante un oggetto quale garanzia (il pegno) al quale viene unilateralmente (da parte dell’istituto) stabilito il valore. Questo valore è la somma che riceverà il richiedente. Gli oggetti possono essere di diversissima natura e origine e le modalità di associazione del valore, seppur codificate, non hanno una disciplina regolamentata così come i compro oro o i banchi metalli. 

Dai Compro-oro generalmente i preziosi vengono valutati maggiormente invece ai Banchi dei pegni siamo di fronte a valori significativamente più bassi (anche un decimo del valore!). Inoltre presso questi ultimi effettuano delle valutazioni generalmente molto arbitrarie e mostrano significative differenze tra gli esercizi, elemento che fa sì di trovarsi spesso di fronte ad odissee per racimolare qualche euro in più.
Un ulteriore elemento molto pratico è rappresentato dal fatto che una volta venduto il prezioso al banco metalli lo stesso non lo si può riavere indietro poiché il metallo viene fuso e, come nel caso dell’oro diventa lingotti.

Da ciò si evince la diversa natura dei due istituti in termini di offerta di categorie merceologiche ma anche di regolamentazione ed affidabilità. 

I compro oro e i banchi metalli poi hanno visto negli ultimi anni un’evoluzione della loro clientela.
Se, fino a qualche anno fa, i clienti erano esclusivamente persone che vivevano difficoltà economiche per le quali allontanarsi da oggetti preziosi era il modo per pagare bollette o più in generale soddisfare bisogni primari come la spesa per il cibo, per comprare i libri, e la cancelleria legata alla didattica scolastica. Oggi non è più così.
Molte persone in condizioni economiche prive di preoccupazione ma che non vivono nell’agio (il cosiddetto ceto medio) fanno ricorso ai compro oro per gestire spese non previste oppure, molto frequentemente, per rispondere positivamente alla domanda del “superfluo” che la società impone sempre più come necessario nell’immaginario collettivo: una vacanza, un’auto nuova, computer e giochi elettronici.

La realtà, e dunque le informazioni che se ne deducono, mostra che Compro oro e Banchi metalli oggi rappresentano una scelta affidabile e ciò fa ritenere che il ricorso a questo tipo di imprese commerciali potrà avere nei prossimi anni un futuro in progressiva ascesa.

Gioielli E Preziosi, L’altro Lato Degli Investimenti

gioielli preziosiNegli ultimi anni, gli investimenti in metallo prezioso hanno raggiunto vette altissime. Sebbene sempre molto apprezzati e ritenuti quasi necessari per una corretta diversificazione di un composito portafogli di investimento, è fuor di dubbio che, specie in una situazione di instabilità economica generalizzata, come quella che stiamo vivendo ormai da molto tempo, essi hanno trovato una spinta ulteriore.
Non stupisce certo questo andamento: i metalli preziosi, le pietre, l’oro e i diamanti in particolare, sono da sempre considerati uno dei più sicuri beni rifugio
Da decenni sono acquistati da investitori con esperienza, proprio per la capacità di conservare valore ed incrementarlo, nonostante gli sbalzi dei mercati borsistici tradizionali e le crisi politico – finanziarie.

Quello che molti non sanno, è che investire in oro non significa necessariamente diventare possessori di monete da investimento o di lingotti.
Non serve la piscina di Paperon de Paperoni o un caveau di una Banca.
Il lato più nascosto, e in questi ultimi anni più promettente e interessante, degli investimenti in metalli e pietre preziose è quello dei gioielli e dei manufatti preziosi.
Oggetti belli da vedere, che possono certo essere uno strumento di seduzione, un cimelio da tramandare in famiglia, ma che sono anche e soprattutto una delle forme assunte modernamente da oro, argento, platino e pietre preziose.

La tradizione italiana, ricca di artigiani orafi la cui abilità e riconosciuta ed apprezzata a livello internazionale, mette a disposizione di chi voglia investire in questo settore, un gran numero di esemplari di gran valore e di indiscutibile bellezza.
Certo, nell’opinione comune, si tende ad accostare il valore di un gioiello alla notorietà della mano che lo ha creato o, in alcuni casi, all’epoca nella quale esso ha visto la luce, ma questa convinzione, pur veritiera sotto alcuni aspetti, non esaurisce compiutamente il punto.
Il valore di un gioiello sul mercato, quello che lo rende effettivamente un investimento sicuro, di facile smobilizzo e con una probabile rivalutazione futura, è il materiale di cui esso è composto.

Il metallo innanzitutto, che deve rientrare tra i cosiddetti metalli nobili. Argento, certo, ma soprattutto oro, nelle sue differenti declinazioni e carature e platino.
L’oro, come noto, si caratterizza proprio per la sua incredibile capacità di conservare nel tempo le proprie caratteristiche, indipendentemente dalle lavorazioni subite e dall’aggiunta in lega di altri metalli, utilizzata spesso in campo orafo per aumentarne la durezza ed alterarne le caratteristiche estetiche (così ottenendo i molto apprezzati oro bianco, oro rosso e oro giallo, ad esempio).
Quello che rende più o meno prezioso un gioiello in oro è la percentuale di oro puro in esso contenuta, espressa da una dicitura specifica, la caratura, ben visibile con un po’ di attenzione, sulle parti nascoste dell’oggetto.

Il valore complessivo di un gioiello o di un monile è poi indubbiamente incrementato dalla presenza di pietre preziose. Anche in questo caso, a far la differenza è la tipologia di gemma utilizzata e la classificazione della stessa in base ai quattro criteri internazionalmente riconosciuti: Carato, Taglio, Colore, Purezza. 
Quattro elementi che, come appare subito evidente, dipendono in massima parte dalla natura, dalla formazione della pietra e che l’uomo può influenzare solo in minima parte, potendo intervenire solamente sul taglio, ovvero sulla forma e le sfaccettature date alla pietra.
Le qualità e quindi il valore della singola gemma non sono però immediatamente valutabili dall’occhio profano: per esse è necessaria una specifica analisi effettuata da un gemmologo autorizzato, con successivo e conseguente certificato privato, che viene rilasciato all’atto dell’acquisto.

In entrambi i casi, sia per la valutazione del metallo, che per quella della gemma e quindi per ottenere una complessiva e attendibile valutazione di un gioiello di cui siamo in possesso, è comunque sempre possibile rivolgersi ad un professionista del settore dei preziosi e richiedere una valutazione.
Questo servizio viene effettuato anche gratuitamente, a titolo promozionale, da alcune catene di Compro Oro, che possono rilasciare una ufficiale certificazione.
Attraverso analisi specifiche, quali il saggio alla tocca e la reazione alla luce o l’analisi microscopica per le gemme, verrà stabilito l’effettivo valore del bene e, quanto alla pietra, potrà essere rilasciata la completa certificazione, atta all’identificazione del singolo esemplare, fondamentale in un eventuale successiva vendita.

L’oro Etico E Davvero Green?

oro eticoL’oro è oro, si potrebbe pensare in maniera approssimativa. D’altra parte, che si regali un gioiello in oro bianco, un orologio in oro giallo, o si viri su colorazioni più particolari come l’oro rosa, il metallo nobile per antonomasia fa sempre il suo bell’effetto e ottiene consensi unanimi da chi lo riceve.

Tralasciando le altre varie declinazioni dell’oro (dall’uso per gli accessori di elettronica a quello per le protesi dentali…) in questo panorama così prezioso c’è, in realtà, un tipo di oro che ha caratteristiche del tutto particolari e che negli ultimi anni ha attratto su di sé sempre maggiori attenzioni da parte del mercato.

Si tratta del cosiddetto oro etico, che non si differenzia dalle altre tipologie più classiche per qualche particolare caratteristica fisica o di proprietà chimiche, ma è diverso per le tecniche di estrazione da cui deriva e per il tipo di lavorazione che su di esso viene fatta prima di arrivare ad affacciarsi, in varie fogge, nelle vetrine dei negozi.

Per fregiarsi del titolo di “etico”, infatti, l’oro deve essere estratto senza l’uso di alcun agente chimico o esplosivo e deve provenire da giacimenti gestiti in piena collaborazione sia con le popolazioni locali coinvolte nell’estrazione, sia con l’ambiente circostante. La definizione è relativamente giovane, essendo iniziata a circolare verso l’inizio del nuovo millennio e in breve diventata di uso comune sia per i giornalisti sia per gli addetti ai lavori del settore, affermandosi nel tempo in maniera direttamente proporzionale al crescere dell’interesse generale verso le tematiche di sostenibilità ambientale e sociale.
Per prima cosa, l’oro etico deve essere estratto senza che intervenga alcun elemento chimico nocivo per l’ambiente e deve essere lavorato senza utilizzare Mercurio e Cianuro, due elementi che vengono tradizionalmente impiegati nella lavorazione del prezioso metallo e per separare i minerali di scarto dalla parte preziosa dell’oro.

Date queste premesse, la maggior parte dell’oro di questo tipo viene lavorato a partire dai depositi alluvionali, ovvero i giacimenti che sorgono in prossimità dei corsi d’acqua e le cui polvere aurifere e le eventuali pepite presentano un contenuto di oro che si aggira intorno al 90%.
Ma quello del rispetto ambientale non è che uno dei cardini qui quali si fonda l’oro etico, la cui politica “green” è dovuta anche al rispetto delle persone coinvolte nell’estrazione e nella lavorazione, all’osservanza di criteri di sicurezza troppe volte disattesi e al rifiuto del lavoro minorile.
Considerando che molte delle miniere di oro più produttive si trovano in Paesi africani in cui la povertà è largamente diffusa, tante volte si è assistito, da parte delle organizzazioni internazionali, alla denuncia delle terribili condizioni di lavoro e di sfruttamento a cui sono sottoposte le popolazioni locali coinvolte nelle operazioni di estrazione nelle miniere e nei depositi. Allo stesso modo, l’accento è stato posto sovente anche sulla mancanza di strutture adeguate, sulla formazione specifica dei lavoratori e sulla mancanza di assistenza medica.
Tutti aspetti ai quali l’oro etico pone, invece, il massimo dell’attenzione e che, per fortuna, stanno facendo sempre più presa anche sull’opinione pubblica.
Non è un caso che recentemente sia nata anche un’organizzazione internazionale (Fairtrade International), che certifica la provenienza etica dell’oro, avendo come parametri una retribuzione equa dei lavoratori e una messa in sicurezza delle operazioni quotidiane di lavoro nelle miniere, l’abolizione del lavoro minorile e l’attuazione di pratiche dal minor impatto ambientale possibile.
Ecco perché l’oro etico è stato definito anche oro green, derivando da estrazioni che non deturpino l’ambiente circostante.

L’Italia, in questo discorso, ha un ruolo da protagonista, perché una delle prime aziende minerarie che è riuscita a imporsi a livello internazionale attuando metodi etici di estrazione è stata la Goldlake, la cui sede si trova a Gubbio, nell’Umbria. In particolare, le prime lavorazioni hanno riguardato due miniere in Honduras.
Ma nel giro di pochi anni, tante altre aziende hanno sposato questa linea e recentemente si è diffusa la notizia che ben 12 miniere situate in Uganda, Tanzania e Kenya sono ormai ad un passo dal mettere in circolazione il loro primo oro etico di provenienza africana.

Le compagnie stanno lavorando per garantire ai gioiellieri una buona quantità di oro etico con cui poter lanciare delle linee di prodotti appositamente pensate. Un modo per sensibilizzare ancora di più l’opinione pubblica e per garantire che il gioiello che si indossa non sia solo bello da vedere, ma derivi anche da un lavoro che rispetta l’uomo e l’ambiente.
L’oro etico, viste le sue caratteristiche e le modalità di lavorazione particolari, è leggermente più caro, sul mercato, dell’oro tradizionale. Ma il prezzo, in generale, che si paga per ottenerlo, in termini di rispetto della natura e di dignità della vita umana, è infinitamente più basso.